PhoneSpy Secret Camera: App anti Spia!

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L’obiettivo di PhoneSpy Secret Camera è quello di scattare una fotografia al malintenzionato che tenta di sbloccare il dispositivo mobile Android. La fotocamera anteriore si attiverà nel momento in cui, il dito del ficcanaso che vuole spiare le informazioni private, passerà sul display dello smartphone, scattando una foto che immortalerà il suo volto.

Gli utenti potranno trovare nella galleria del dispositivo, le fotografie che sono scattate a tutte le persone che hanno voluto spiare il proprio device. Inoltre, l’app scatterà foto anche a voi quando cercherete di sloccare il dispositivo. Nel momento in cui PhoneSpy sarà scaricata, dovrete attivarla e questa farà tutto da sola in modalità silenziosa. Inoltre, dall’interfaccia, sarà possibile cancellare tutte le foto che sono state scattate ai ficca naso. Ricordo a tutti gli utenti, che questa applicazione funziona solo con gli smartphone Android che montano una fotocamera anteriore.

Fonte Android.Caotic

Un’azienda italiana a servizio dell’Fbi

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A tal fine sembra sia stato costituito un reparto, nell’agenzia investigativa americana, finalizzato a raccogliere informazioni sui cittadini. A dire dell’FBI le indagini riguardano esclusivamente quanti risultano essere indagati per pornografia infantile, terrorismo o crimine organizzato. Facile nutrire dubbi sull’esclusività di tali indagini. Da qui la paura per una privacy che sembra vicina ad un annientamento.
Il nazionalismo che c’è in noi verrà sicuramente gratificato dal fatto che il nostro Paese, come da consuetudine in queste occasioni, abbia dato appoggio al movimento di spionaggio con l’impresa milanese Hacking Team, esperta in software di questo tipo.
Insomma, hacker nostrani, sembra che per voi ci siano posti di lavoro in un’epoca segnata dalla disoccupazione. Poco importa se fino ad oggi proprio la figura del “pirata informatico” venisse perseguitata a livello giuridico. Come ha poco rilievo il fatto che anche un organismo di polizia dovrebbe essere in possesso di un regolare mandato del tribunale per svolgere attività di vigilanza al fine di ottenere dati sensibili del cittadino.
L’importante è che, evidentemente, le nostre vite siano talmente piene ed intriganti da meritare di essere spiate.

Fonte Bitmat

L’America spia? Deutsche Telekom lancia la mail sicura «Made in Germany». Viaggerà solo su server interni

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La notizia secondo cui gli americani accedono anche a messaggi di cittadini privati ha riempito i giornali e i siti tedeschi per settimane. La bomba Snowden sarà all’ordine del giorno anche al G20 di settembre. Ma soprattutto si è trasformata in una grana anche per la cancelliera uscente Angela Merkel, ora che le elezioni si avvicinano (i tedeschi andranno alle urne il prossimo 22 settembre). Quello dello spionaggio è un argomento molto delicato in Germania, per ragioni storiche: lo spionaggio è stato praticato con metodi molto invasivi sia sotto il regime nazista di Hitler che ai tempi della guerra fredda. Un “fantasma” che, appena riappare, ha l’effetto immediato di allarmare la popolazione.

«I tedeschi sono stati profondamente scossi dalle notizie sulle pratiche di spionaggio messe in atto dagli Usa», ha detto il numero uno di Deutsche Telekom, Rene Obermann, intervenuto a Berlino, aggiungendo che da venerdì l’operazione mail Made in Germany «renderà la comunicazione via mail in Germania più sicura».

Deutsche Telekom, che metterà in atto l’iniziativa in partnership con United Internet – insieme, le due società servono circa i due terzi di tutti gli utenti di posta elettronica in Germania – e i portali Gmx e Web.de ha garantito la crittografia di tutte le mail veicolate dalla propria infrastruttura. L’ex monopolista delle telecomunicazioni – per il 32% ancora a partecipazione statale – ha naturalmente aggiunto che l’elaborazione e la memorizzazione saranno fatte in Germania.

L’iniziativa potrebbe piacere ai cittadini tedeschi preoccupati per la loro privacy: secondo quanto riportato da «Der Spiegel», citando un documento della Nsa, in Germania gli Stati Uniti spiavano (spiano?) mediamente, in un mese, mezzo miliardo tra telefonate, mail e messaggi di testo.

Fonte Il Sole 24 Ore