Ma non mancano i casi più privati di sospette infedeltà matrimoniali, di controllo sui figli minori, di ricerca di persone scomparse. Aprire un’agenzia investigativa è in ogni caso un’iniziativa non da poco che tocca temi delicati e protetti dalla legge e che non permette di sbagliare. Ecco perchè per esercitare questa attività è necessario ottenere l’autorizzazione del Prefetto, ex articolo 134 TULPS (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) ed essere sottoposti ad accertamento da parte della Questura sull’esistenza dei requisiti previsti dalla legge.Questi requisiti sono fissati dal Decreto del Ministro dell’Interno n. 269, entrato in vigore a marzo del 2011 e sono i seguenti:
- laurea triennale in Giurisprudenza, Psicologia ad indirizzo forense, Sociologia, Scienze Politiche, Scienze dell’investigazione, Economia;
- tre anni di pratica presso un investigatore privato;
- frequenza agli appositi corsi di perfezionamento organizzati da Università o centri di formazione professionali riconosciuti dalle Regioni.
In alternativa è sufficiente aver prestato servizio per più di 5 anni nelle forze dell’ordine ed averlo lasciato da non più di quattro anni.
Anche per esercitare la professione di investigatore dipendente occorre avere il possesso di detrminati requisiti:
- diploma di scuola media superiore; pratica di tre anni per almeno 80 ore al mese, presso un investigatore titolare;
- frequenza di corsi di perfezionamento organizzati da Università o centri di formazione professionali riconosciuti dalle Regioni.
Sempre in alternativa è ammessa la possibilità di aver svolto l’attività presso le forze dell’ordine per 5 anni ed averla cessata da non più di quattro anni.
E’ quindi indispensabile per le investigazioni private dimostrare di avere una preparazione culturale specifica, ma anche curare alcuni aspetti della propria personalità, del proprio fisico. È importante avere la capacità di non arrendersi, di essere perseveranti nelle indagini che spesso durano anche mesi.
In ogni caso, gli adempimenti non sono finiti qui. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione del prefetto bisogna iscriversi alla camera di commercio territorialmente competente ed aprire la partita iva.
Quanto agli investimenti richiesti per l’attività, questi sono diversi, in base al tipo di ufficio che si desidera possedere. Le tecniche di investigazione moderne si rifanno ai più sofisticati ed avveniristici ritrovati della tecnologia , come le costose microtelecamere o le apparecchiature per le intercettazioni ambientali. Ma non è escluso che si possa partire con un piccolo ufficio, un computer e una macchina fotografica, magari anche dei microregistratori vocali, per poi ingrandirsi in base al traffico che si riesce a gestire, avvalendosi anche di fidati collaboratori.
Se l’agenzia riesce a sfondare, infatti vedrà rientrare i suoi investimenti iniziali, nella misura massima.
Attualmente il mercato è massimamente aperto a questa figura professionale. Non si bada a spese quando in ballo c’è il pericolo di perdere la famiglia, un figlio, dei grossi introiti o la propria credibilità. Ecco perchè questa attività è diventata un business importante. Non solo, ma vista la pubblicizzazione e la diffusione di queste figure professionali, le stesse sono diventate un’esigenza per le imprese e per i privati. Ciò comporta enormi guadagni per un’agenzia investigativa che sappia muoversi e per un titolare dotato di professionalità e intuito. Oltre che riservatezza ed efficienza.
Fonte Biancolavoro