La mafia, il terrorismo, gli anarchici non c’entrano nulla, insomma. L’uomo avrebbe agito da solo probabilmente per una vendetta privata. È propo il movente quello che non torna. Il 68enne non ha spiegato il perché del gesto. Nelle 10 ore di interrogatorio avrebbe alternato momenti di lucidità ad altri di squilibrio. Motta si è limitato a dire che “sta bene mentalmente. Ha ammesso la sua partecipazione, ma per quanto riguarda il resto non è convicente”. Se c’è un colpevole resta ancora il giallo. Le voci si susseguono da ieri: un attentato contro il tribunale vicino all’istituto (ma allora perché piazzare la bomba davanti alla scuola?), una vendetta contro il preside Angelo Rampino (perché quindi far esplodere l’ordigno quando entrano i ragazzi?).
I pm però non sono sicuri nemmeno che Vantaggiato sia lo stesso immortalato dalle telecamere di sicurezza del chiosco davanti alla scuola: “Non si può dire se è l’uomo del video ma fisicamente può essere compatibile”, si è limitato a dire il procuratore. Tramite altre immagini che avrebbero ripreso la sua auto e l’analisi delle celle telefoniche, però, gli inquirenti sarebbero ragionevolmente certi che il 68enne fosse vicino all’istituto quando la bomba è esplosa.
Fonte Il Giornale