Probabilmente ciò che ho raccontato non succederà mai a uno come te, sei troppo geloso del tuo smartphone. E poi non sei mica il tipo che si lascia inebetire dalle bionde fino a questo punto . Ma visto che la prudenza non è mai troppa ti consiglio di dare un’occhiata e queste cinque pratiche regole per proteggere il tuo smartphone. Mal che vada avrai perso solo 5 minuti del tuo tempo.
Tratta lo smartphone come fosse il tuo portafogli
La prima (e più importante) regola salva-smartphone è così banale da essere spesso sottovalutata. Prima ancora di chiederti quali sono gli strumenti tecnologici che possono essere utilizzati per proteggere il tuo cellulare cerca di comprendere qual è il valore di ciò potresti perdere. Ricordati che hai fra le mani qualcosa di molto più complesso e prezioso del tuo primo cellulare, qualcosa che nel bene e nel male racchiude tutta o buona parte della tua vita (digitale e non): numeri di telefono, indirizzi, messaggi, pagine internet, password, documenti personali, applicazioni che sanno tutto di te…insomma tutta roba che scotta, soprattutto dovesse finire nelle mani sbagliate. Come direbbe Marzullo, fatti una domanda e datti pure una risposta: lasceresti mai il tuo portafogli incustodito sul bancone di un bar o in qualsiasi altro luogo pubblico? Certamente no. Ecco, fai lo stesso per il tuo smartphone.
Inserisci un password robusta se ci riesci
Non l’hai mai fatto, d’accordo, ma forse è il caso di cominciare ad adottare qualche buona abitudine. La prima è quasi scontata: inserisci una password di blocco sul tuo cellulare, robusta se possibile. Il team di Mozilla suggerisce un semplice escamotage per creare una combinazione affidabile e facile da ricordare: pensa a una frase o a una filastrocca che contiene un numero (ad esempio Ambarabà cicci coccò tre civette sul comò), condensalo nelle sue iniziali (Acc3csc) infine aggiungi due caratteri speciali (#Acc3csc!). Per craccare una password di questo tipo – ci dice il sito howsecureismypassword – ci vogliono 809 mila anni. Se non sei in una botte di ferro poco ci manca.
Proteggi le password che utilizzi sul Web
Il browser del tuo telefonino è un’autentica miniera d’oro per i lestofanti del Web. Se puoi evita quindi di effettuare sessioni di navigazione a rischio (accesso a servizi bancari e/o finanziari, transazioni con carta di credito) ma nel caso non potessi proprio farne a meno cerca almeno di utilizzare qualche strumento per la gestione delle password [leggi il nostro approfondimento]. LastPass è, forse, il più celebre ed autorevole fra questi: un servizio gratuito che permette di salvare le password in uno unico spazio bliandato e di ripescarle in modo automatico da qualsiasi dispositivo (smartphone compreso).
Fai attenzione a ciò che carichi sul cloud
Il bello dei cellulari di nuova generazione è che puoi salvare qualsiasi cosa sicuro di poterla ritrovare sul pc o qualsiasi altra supporto digitale. Merito dei servizi cloud come Dropbox, Google Drive, SkyDrive, iCloud, che di fatto sincronizzano tutto il tuo mondo digitale in uno spazio Web accessibile da qualsiasi postazione. Non dimenticarti, però, che in caso di furto o smarrimento dello smartphone, tutto ció che hai archiviato sulle “nuvole” potrebbe finire nella mani di un malintenzionato. Evita perciò di salvare informazioni troppo confidenziali (numeri di carta di credito, combinazioni segrete e via dicendo) e in ogni caso proteggi il tuo account con una password o un codice di sicurezza.
Utilizza il “remote wipe”
Gli strumenti di remote wipe fanno proprio quello che dicono: cancellano i dati salvati sul telefonino riportandolo alle condizioni di fabbrica. Ma non solo. Grazie alle risorse di connettività (come il Gps e il Wi-Fi) permettono anche di rintracciare dove si trova fisicamente lo smartphone e di visualizzare e modificare le impostazioni hardware e software. Se hai un iPhone puoi fare tutto ciò utilizzando l’applicazione Find my iPhone, se invece utilizzi uno smartphone Android puoi ricorrere ad altre applicazioni dedicate, come Mobile Defense, Wave Secure o Prey. Quest’ultimo per dire, permette addirittura identificare il ladro attraverso uno scatto della fotocamera o della webcam effettuato in remoto.
Fonte Panorama