E intanto ieri si sono svolti i funerali delle 16 guardie di frontiera nella moschea del Cairo. Il raid che ha portato all’uccisione dei militari è stato rivendicato dal gruppo jihadista “Majles al shoura al mujahedin”, che ha tentato di attaccare il posto di confine israeliano di Karem Shalom.
Alla base della decisione di Morsi, pensano alcuni, potrebbe giocare la partita tra il governo retto dai Fratelli musulmani – di cui il presidente è uno dei leader – e le forze armate egiziane. Tra i due poteri, infatti, corre una certa distanza. E sull’episodio di domenica scorsa, ai confini con Israele, i militari non si sono trovati concordi con il gruppo islamico, che ha accusato Israele di essere dietro al massacro.
Fonte Globalist