Tutti i router infatti emettono onde radio da 2,4 o 5 Ghz. I due scienziati hanno quindi ideato un ricevitore, grande quanto una valigetta, dotato di due antenne in grado di rilevare i cambiamenti di frequenza delle onde e di un computer per processare i dati. La prima antenna traccia il segnale base del router e la seconda invece registra le onde riflesse. Questi dati vengono inviati al computer che riesce a fornire indicazioni accurate sulla posizione, lo spostamento e la velocità di movimento delle persone dall’altra parte del muro. La frequenza infatti aumenta quando ci si avvicina al router, mentre diminuisce quando ci si allontana.
Gli utilizzi di questa scoperta sono innumerevoli. Considerando che il dispositivo non emette onde radio e quindi non è rintracciabile, il suo uso è ideale nello spionaggio e nelle strategie militari, come nel caso di un sequestratore con ostaggi. Ma può essere anche un metodo più preciso per tenere sempre sotto controllo bambini piccoli e anziani in altre stanze della casa, evitando così spiacevoli incidenti. Ulteriori modifiche infatti, come algoritmi che riducano le interferenze, potrebbero renderlo talmente sensibile da individuare il movimento della cassa toracica durante la respirazione, in modo da rilevare anche la presenza di persone non in movimento, sdraiate o sedute.
Non è certo la prima volta che degli studiosi cercano di sfruttare le onde radio per attraversare le pareti. Già a ottobre 2011, gli studiosi de Lincoln Laboratory del Massachusetts institute of technology avevano ideato un sistema basato sull’analisi delle onde radio classiche, capace di fornire in tempo reale un flusso video di quello che avviene dietro una parete spessa circa 20 cm. L’apparecchio però è decisamente più ingombrante: è composto da una quindicina di antenne e necessita di amplificatori di segnale, perché solo 1% dell’onda viene riflesso. Lo stesso dispositivo poi, emette delle micro-onde intercettabili e il video è ancora di qualità molto bassa.
Fonte Repubblica