Inchiesta: Arafat ucciso con il polonio

A otto anni di distanza però non c’era ancora una spiegazione ufficiale alla morte di Yasser Arafat che fino ad allora aveva goduto di ottima salute. L’inchiesta condotta da Al Jazeera ha sgomberato il campo da tutte le ipotesi prima descritte ma ha rivalutato l’ipotesi che Arafat possa esser stato avvelenato.

I test condotti a Parigi non evidenziarono tracce di veleno nell’organismo di Arafat, ma Al Jazeera ha fatto analizzare i vestiti e gli effetti personali dell’ex leader palestinese nel laboratorio di Radio fisica Svizzero dell’Università di Losanna.

Dieci giorni fa sono arrivati i risultati che hanno confermato la presenza di tracce rilevanti di polonio-210 sui vestiti di Arafat.

A quel punto la moglie di Arafat, Suha ha chiesto che la salma del suo defunto marito venisse riesumata per condurreulteriori e più precisi esami tossicologici. L’attuale presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, disse che “non sussistono ragioni politiche o religiose che vietino la riesumazione del cadavere di Arafat per effettuare delle analisi” e diede ai suoi collaboratori l’ordine di collaborare all’inchiesta di Al Jazeera.

E’ stata creata quindi una Commissione d’inchiesta proprio dall’Autorità Nazionale palestinese (Anp) che oggi ha confermato che l’ex leader palestinese Yasser Arafat è stato avvelenato con il polonio-210. La notizia è riportata dall’agenzia di stampa Agi ma al momento in cui scriviamo non è ancora apparsa sul sito online dell’emittente Al Jazeera.

E’ probabile che la Commissione di inchiesta abbia confermato i risultati delle analisi fatte in Svizzera, una revisione propedeutica alla riesumazione del corpo di Arafat

A meno di smentite e correzioni, è stato quindi individuato cosa ha ucciso Arafat ma questo ha generato un’altra domanda: chi lo ha avvelenato?

Nasser al-Qidwa, nipote di Arafat e a capo della fondazione intitolata allo zio, ha subito accusato Israele che ha già respinto ogni addebbito.

Fonte Il Journal