Il piano sarebbe stato confermato da un generale siriano disertore, Adnan Sillu, in un’intervista pubblicata ieri sul quotidiano britannico Times. Sillu racconta di aver deciso di abbandonare Assad dopo aver partecipato tre mesi fa a una riunione ai massimi livelli militari nella quale si è deciso il ricorso alle armi chimiche contro i ribelli e contro la popolazione.
“Abbiamo avuto un’accesa discussione sull’uso delle armi chimiche, su come utilizzarle e in quali zone (…) Ne abbiamo parlato come ‘ultima chance’, come ad esempio nel caso della perdita di territori chiave come Aleppo”.
Sillu ha aggiunto che, “almeno per il momento”, Assad vorrebbe trasferire queste armi a Hezbollah, suo alleato. Il gruppo sciita libanese dovrebbe limitarsi a custodirle. L’esercitazione sulle alture Golan arriva una settimana dopo quella in Galilea, ancora più massiccia, al confine con il Libano.
Martedì il settimanale Der Spiegel riportava che l’esercito siriano ha già effettuato delle prove con armi chimiche a fine agosto nel centro di ricerca delle armi chimiche -ufficialmente “centro di ricerche scientifiche”- di Safira, a Diraiham, una località nel deserto nei pressi del villaggio di Khanasir, ad est di Aleppo. Per l’occasione, continua la testata tedesca, al fianco degli ufficiali siriani, vi sarebbero stati dei Guardiani della rivoluzione iraniani (o Pasdaran).
In più occasioni i funzionari israeliani hanno lasciato intendere di voler evitare “ad ogni costo” l’utilizzo di armi proibite. Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha definito “linea rossa” l’ingresso delle armi chimiche nel conflitto siriano.
Fonte Atlasweb