Italia, l’allarme dei servizi segreti verso l’autunno caldo

Piccirillo svela anche il fatto che l’intelligence ancora non è riuscita a comprendere bene le dinamiche degli anarcoinsurrezionalisti: “è un fenomeno del quale sappiamo pochissimo. Comunicano con tweet ed sms, ma non hanno una struttura. Abbiamo le nostre fonti informative che consentono di seguire queste attività, ma solo per singoli episodi: oggi che hanno iniziato a venire allo scoperto probabilmente si riuscirà ad avere dei nomi”. Ma non è tutto, il generale dell’Aisi – confermando quanto detto dal ministro Cancellieri qualche giorno fa –, sostiene che la Tav è “la motivazione principe delle proteste antagoniste” e che “continua a rappresentare un focolaio di tensione a livello territoriale”. Le parole di Piccirillo poi vanno a sottolineare anche una delle questioni più controverse che al momento l’intelligence italiana si trova a fronteggiare: il presunto salto di qualità degli anarcoinsurrezionalisti e l’ipotesi di un’alleanza ‘tecnica’ con i gruppi neobrigatisti. Alla base di questa ipotesi, però, c’è soltanto l’analisi dei fatti di Genova: un episodio che – nella mente degli investigatori – unisce una sigla anarchica con un metodo usato tradizionalmente dal terrorismo rosso.

Per l’Aisi, chi si riconosce nella Fai potrebbe anche decidere di cambiare tattica per “ampliare l’area del consenso anche nell’area di matrice brigatista, che ha salutato con favore l’attentato di Genova, e portare al reclutamento in questi esigui settori marxisti-leninisti nuove leve anche per compiere azioni di spessore non elevato”. Non una parola su Brindisi, le indagini sulla bomba piazzata davanti alla scuola Morvillo Falcone sembrano arenate, con tutte le ipotesi che rimangono aperte, dalla mafia al terrorismo, dal folle isolato alla pista interna allo stesso istituto. Insomma, il rischio è che si vada – come al solito – verso un’indagine infinita.

La relazione presentata in Commissione Affari Costuzionali, in ogni caso, cela un equivoco proprio nella forma in cui è stata presentata. E’ chiaro che un’agenzia di intelligence non può giocare a carte scoperte nemmeno in Parlamento e – dunque – quanto detto potrebbe essere una parte minima del materiale in mano ai servizi segrerti. La grande attesa è per le mosse che farà da qui in avanti il Ministero degli Interni, con l’autunno caldo alle porte e la possibilità che le ‘tradizionali’ dinamiche di piazza si trasformino in una battaglia permanente, con imponenti dispiegamenti di forze dell’ordine e una stretta intorno ai movimenti di protesta più diffusi nel paese, No Tav in testa. La sensazione, purtroppo, è che la politica non sappia ancora quale sia la malattia, ma abbia già pronta la cura.

Fonte Eilmensile