L’autobus che ti spia

Inoltre, agli IP dei sistemi audio e video si potrà avere accesso via remoto attraverso un web sever e questi dati potranno essere combinati con le coordinate Gps dei autobus, permettendo potenzialmente di seguire i cittadini per tutta la città. Il sistema, inoltre, via cavo o wi-fi accoppia le conversazioni audio con le immagini in modo da fornire a chi in ascolto un playback in tempo reale. Infine, oltre a essere disponibili per un monitoraggio live, immagini e audio possono essere conservati in dispositivi simili a scatole nere presenti a bordo degli automezzi, di solito per circa 30 giorni.

Tra le città che hanno già installato sistemi di questo tipo sui loro autobus o che hanno cominciato il processo per farlo ci sono San Francisco in California, Eugene in Oregon, Traverse City in Michigan, Columbus in Ohio, Baltimora in Maryland, Hartford in Connecticut e Athens in Georgia, e il loro esempio potrebbe presto essere seguito da altre.

A San Francisco l’Agenzia per il trasporto pubblico lo scorso luglio ha approvato una spesa di circa sei milioni di dollari – interamente finanziata dal Ministero per la difesa nazionale – per istallare questo sistema di sorveglianza su 357 autobus e sulle streetcar storiche caratteristiche della città, Nel contratto è prevista la possibilità di dotare di questo equipaggiamento altri 600 automezzi pubblici.

Il portavoce dell’agenzia non ha voluto rilasciare commenti sul sistema di sorveglianza ma un comunicato ufficiale ha spiegato le motivazioni delle autorità: “ L’obiettivo del progetto è rimpiazzare il sistema di sorveglianza video con una più avanzata e affidabile tecnologia per aumentare la sicurezza dei passeggeri”. Inoltre in questo modo, sempre secondo il Daily, le agenzie per il trasporto pubblico sperano di avere un’arma per risolvere le controversie nate dalle proteste dei passeggeri rispetto al comportamento degli autisti. Una telecamera con microfono, in questi sistemi, è installata vicino al conducente.

Tuttavia secondo l’esperto in privacy e sicurezza Ashkan Soltani la salvaguardia potrebbe non essere la priorità: “ Grazie alla risoluzione audio e video sarà fin troppo facile associare immagini e registrazioni a sistemi per il riconoscimento facciale o vocale che permettano l’identificazione dei passeggeri. Queste iniziative sono indicative di un trend di aumento della sorveglianza da parte di enti economici e legali, mascherato dietro una facciata di provvedimenti per la pubblica sicurezza”.

Quasi a confermare le parole di Soltani il fatto che ad Eugene, in Oregon, le autorità avrebbero specificamente richiesto microfoni in grado registrare conversazioni ripulite dal rumore di fondo prodotto da altre voci, vento, traffico, motore del mezzo stesso.

In alcuni casi sono anni che le autorità statunitensi provano a installare sistemi simili. A Baltimora, per esempio, ci avevano già provato nel 2009 ma erano state costrette a rinunciare a causa delle proteste degli attivisti per i diritti civili secondo i quali queste tecnologie violerebbero le leggi sulle intercettazione e sarebbero anticostituzionali.

Negli scorsi tre anni l’agenzia per il trasporto cittadino si è rivolta ai propri legali per capire se veramente si sarebbe esposta a simili accuse proseguendo con il progetto. Il responso è stato che se questi sistemi sono debitamente segnalati, ovvero se si fa in modo che i cittadini siano consapevoli che tutto quello che fanno e dicono sull’ autobus sarà registrato (e potrà essere usato contro di loro), le autorità dovrebbero essere protette contro ogni azione legale. Così nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio che un sistema di audio-video sorveglianza sarà provato su dieci autobus prima di essere istallato su altri 340 il prossimo anno.

Fonte Wired.it