I messaggi, tra l’altro, dovrebbero finire in una speciale cartella separata da quella “inbox” tradizionale. Per il momento, il servizio è limitato alla ricezione di un messaggio a pagamento per settimana ed è rivolto solo agli utenti privati (niente aziende o brand). Ma se passerà la fase di test non ci sarà modo di non ricevere questo nuovo tipo di messaggi: non è prevista un’opzione che possa bloccarne la ricezione. Potere dei soldi.
MENO SPAM? – Finora i sistemi di messaggistica a pagamento sono stati utilizzati soprattutto nei siti di dating o nelle piattaforme professionali come LinkedIn. Il motivo di questa inversione di rotta? Facebook ha spiegato che il nuovo servizio è un modo per ridurre il rischio di spam, sottolineando anche che «molti analisti sostengono che potrebbe non essere il modo più efficace per scoraggiare l’invio di messaggi indesiderati, ma questo test servirà per trovare una soluzione nei casi in cui né le regole del social né quelle algoritmiche sono sufficienti». Ma soprattutto, il nuovo servizio servirà anche a garantire nuovi introiti al sito, che oggi conta oltre un miliardo di utenti. Sempre che superi anche le (quasi certe) proteste degli utenti. Come è successo a Instagram, il social di foto vintage che aveva previsto la cessione delle foto a terzi senza il consenso degli utenti ma ha dovuto ritirare in corsa le modifiche ai termini di servizio dopo la “rivolta” degli iscritti.
Fonte Corriere della Sera