Le novità più importanti riguardano i veicoli a motore di cilindrata entro i 50 cc. Il vecchio Cigc (Certificato d’idoneità guida ciclomotore) verrà sostituito da una vera e propria patente di guida denominata “AM”. I guidatori di ciclomotori o microcar dovranno dunque conseguire la patente AM (a cui si applica anche la decurtazione dei punti), dopo aver sostenuto un esame teorico e pratico. L’età minima è sempre 14 anni, mentre i corsi non saranno più organizzati dalle scuole, ma dalle autoscuole.
La patente A1 resta conseguibile a 16 anni per guidare veicoli di cilindrata massima di 125 cc, mentre per la patente A bisognerà aspettare i 20 anni (ma solo se si ha già la A2 da almeno due anni) e superare il relativo esame. Introdotta anche la nuova sottocategoria B1 (16 anni per conseguirla) per guidare i quadricicli (le cosiddette minicar) con massa a vuoto inferiore o pari a 400 kg. Inoltre, sul fronte dei mezzi pesanti debuttano le patenti C1 e D1. Hanno lo stesso valore delle patenti C e D di adesso (che si possono conseguire a 18 e 21 anni), ma si potranno conseguire previo esame solo a 21 e 24 anni.
Per chi viene beccato a guidare senza idonea autorizzazione scatterà la sospensione e una sanzione amministrativa che va dai 1.000 ai 4.000 euro. In caso di violazione con patente estera c’è l’interdizione o la revoca del diritto di guidare.
Infine, addio anche al bollino adesivo da attaccare alla patente in caso di cambio di residenza. Se si cambia indirizzo, verrà fatta solo la comunicazione della variazione, ma sulle nuove patenti europee la residenza non sarà riportata. In caso di patente scaduta o rinnovo del documento, la patente sarà comunque ristampata e sostituita con un’altra, come previsto dal nuovo Codice della Strada.
Fonte Spiare Blog