Utilizzata per la prima volta nell’antica Grecia, la steganografia è approdata sul Web grazie al “LSB (dall’inglese least significant bit, bit meno significativo), secondo cui l’aspetto di un’immagine digitale ad alta definizione non cambia se i colori vengono modificati in modo impercettibile. Ogni pixel è rappresentato da un colore differente, cambiando il bit meno significativo di ogni pixel, il singolo colore non risulterà variato in modo significativo e il contenuto dell’immagine sarà preservato nonostante questa manipolazione. Per decifrare il messaggio nascosto nell’immagine, si dovrà utilizzare un algoritmo ben preciso ed una password”.
E’ quello che succede con SecretBook, un plugin per il browser Google Chrome, quando si caricano immagini su Facebook solo che in questo caso l’algoritmo è lo stesso utilizzato dal social network per comprimere le immagini. In questo modo il messaggio nascosto nelle immagini non verrà manipolato da Facebook, per la compressione, ma sarà conservato intatto anche quando le fotografie saranno pubblicate in bacheca. Nonostante l’estensione abbia già attirato la curiosità e l’interesse degli internauti, gli esperti del settore hanno espresso perplessità e timori per la sicurezza mondiale.
Non è da escludere, infatti, che Secretbook possa essere utilizzata anche da organizzazioni criminali e terroristiche, per poter comunicare in modo “sicuro” e veloce. Lo stesso Campbell Moore, intervistato da Wired USA, si è detto particolarmente preoccupato per questa eventualità. In questa pagina, troverete ulterioi dettagli sul plugin, mentre in questo documento le linee guida.
Fonte Notebookitalia