Servizi segreti, approvata la riforma Più luce sul segreto di Stato

«È l’unica legge – ha commentato soddisfatto D’Alema – approvata all’unanimità in tutta la legislatura. Nel campo della sicurezza dello Stato non possono esistere pregiudiziali contrapposizioni di schieramento». Sono 12 gli articoli del provvedimento, che punta a rafforzare i poteri di controllo del Parlamento, a razionalizzare le strutture dei servizi, anche con l’obiettivo di contenerne le spese e attribuisce nuove competenze di coordinamento in materia di minaccia cibernetica. Ma gli articoli più rilevanti sono l’11 e il 12 che intervengono sul segreto di Stato.

Finora era previsto che il presidente del Consiglio, in caso di opposizione del segreto, fosse tenuto a comunicarne «le ragioni essenziali» al Copasir. In questi anni sono stati diversi i casi – dai cosiddetti dossier Telecom al rapimento di Abu Omar, all’archivio di Via Nazionale – in cui il segreto di Stato opposto alla magistratura è stato al centro di polemiche. La nuova legge amplia i poteri del Copasir indicando che il presidente del Consiglio, su richiesta del presidente del Comitato, «espone, in una seduta segreta appositamente convocata, il quadro informativo idoneo a consentire l’esame nel merito della conferma dell’opposizione del segreto di Stato». Niente più, dunque, carte dichiarate top secret da Palazzo Chigi. Il Parlamento potrà avere informazioni circostanziate anche sui casi più scottanti, non informative sommarie e lacunose.

Ovviamente molto soddisfatto, D’Alema ha voluto sottolineare «la novità di grande valore, anche simbolico». La norma, ha tenuto a precisare, «consentirà al Parlamento, attraverso il Copasir, ferme restando le competenze esclusive del presidente del Consiglio, di entrare nel merito di decisioni che, riguardando la sicurezza dello Stato, non possono che avere carattere di eccezionalità e di cui è necessario vi sia piena consapevolezza al di là della dialettica tra maggioranza e opposizione». In sostanza, ha spiegato il presidente, «il meccanismo diventa molto più trasparente, molto più democratico».

La legge affida poi al Copasir la facoltà di chiedere alla presidenza del Consiglio di svolgere inchieste interne per accertare la correttezza delle condotte del personale dei Servizi. Previsto inoltre che il Copasir esprima il proprio parere sulla ripartizione delle risorse finanziarie a Dis, Aisi ed Aise e sui relativi bilanci preventivi e consuntivi. Sul fronte della razionalizzazione dell’intelligence, il testo assegna al Dis la gestione unitaria, ferme restando le competenze operative dell’Aise e dell’Aisi, degli approvvigionamenti e dei servizi logistici comuni.

Infine, la competenza ad autorizzare le intercettazioni preventive da parte degli 007 viene accentrata presso il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma.

Fonte Il Messaggero