Secondo le tesi circolate all’inizio, il governo di Washington avrebbe suonato il campanello d’allarme dopo il caso Google-Cina. La minaccia imminente contro il cyberspazio a stelle e strisce aveva portato ad un accordo per la distribuzione silente di dati, a sua volta un campanello d’allarme per gli attivisti di EPIC.
Il panel di tre giudici federali ha ora autorizzato i vertici di NSA a non rivelare alcunché sull’accordo, dal momento che si tratterebbe di informazioni riservate. Il governo aveva oltretutto tirato in ballo questioni cruciali di sicurezza nazionale per motivare la mancata conferma del patto con Google.
A far divampare l’ira degli attivisti era stata la bozza legislativa nota come Cyber Intelligence Sharing and Protection Act (CISPA), che prevede la collaborazione coatta tra grandi piattaforme del web e agenzie governative per un continuo flusso di informazioni sugli utenti sospetti.
La decisione della Corte d’Appello potrebbe ora legittimare il testo del disegno già approvato dai membri della House of Representatives. L’intelligence degli States avrebbe il potere di istituire un contatto con una società commerciale per fini di sicurezza nazionale. Con buona pace di tutti gli attivisti che si battono per la privacy dei netizen.
Fonte Punto Informatico