La lista sarebbe l’estratto di un documento contenente dodici milioni di dati, hanno spiegato gli hacker. L’autenticità dei dati non è ancora stata confermata da altre fonti. Pur sollecitata dall’agenzia di stampa dpa, l’FBI non ha rilasciato dichiarazioni.
In passato i codici identificativi unici di iPhone e iPad venivano usati da sviluppatori di programmi per identificare singoli dispositivi e per impedire la copiatura di applicazioni in massa. Ma anche i network pubblicitari usavano gli Unique Device Identifier (UDID). Dallo scorso febbraio Apple nega l’accesso a programmi che chiedono gli identificativi unici dei dispositivi.
Fonte Bluewin