E in effetti fra gli stessi ornitologi turchi la faccenda e’ sembrata tutt’altro che un mistero, essendo questa forma di ‘marchiatura’ degli uccelli un metodo usato comunemente dai ricercatori per seguirne le tracce al termine del ciclo delle migrazioni. Senonche’, ad alimentare il sospetto si e’ verificato pure che l’esemplare in questione aveva all’altezza del becco narici di dimensioni assai piu’ larghe del solito. E tanto e’ bastato a scatenare l’allarme del laboratorio del ministero dell’Agricoltura in cui il pennuto era finito. Si e’ cosi’ deciso di passare il dossier ai servizi di sicurezza turchi, onde valutare se quei due buchetti non fossero stati allargati di proposito per far passare piccole antenne o altre diavolerie del genere. Per ora non risultano essere emerse prove schiaccianti a carico. Ma i gruccioni in volo nei cieli turchi – a credere a quanto scrive Yediot Ahronot sulla base d’informazioni di rimbalzo – restano al momento sotto sorveglianza. Yoav Pearlman, dell’Israeli Birdwatching Center, prova a buttarla sul ridere e assicura che non di spie-volanti si tratta, bensi’ di semplici uccelli migratori oggetto di studi comportamentali da parte degli scienziati. ”Le autorita’ di Ankara – celia Pearlman – per una volta possono riposare serene”. Ma non e’ detto che finisca cosi’. Appena un anno fa, in fondo, l’intelligence dell’Arabia Saudita concluse una indagine analoga con il severo annuncio della ”detenzione” di un ignaro grifone, fra le cui penne era stato rinvenuto un micro -gps dell’istituto di zoologia dell’Universita’ di Tel Aviv.
Indizio pressoche’ certo – secondo le deduzioni di Ryad – d’un qualche nebuloso ”complotto spionistico sionista”.
Fonte Ansa