Le nefandezze di Csatary. Durante la seconda guerra mondiale Csatary era un ufficiale di polizia nella località di Kassa, Ungheria (oggi Kosice, in Slovacchia). Documenti dell’epoca dimostrano che svolse allora un ruolo di primo piano nelle reclusione di 12mila ebrei in un ghetto, nella requisizione dei loro beni e nella supervisione, nel 1944, della loro spedizione nel campo di sterminio di Auschwitz. Solo 450 avrebbero fatto ritorno. Dopo la guerra fu condannato a morte in contumacia da un tribunale cecoslovacco. Ma Csatary sarebbe riuscito a farsi una nuova esistenza in Canada. La sua attività di commerciante d’arte fu interrotta nel 1997, quando la sua vera identità fu scoperta e la cittadinanza canadese gli venne revocata. Ma Csatary non si perse d’animo e di nuovo fece perdere le proprie tracce.
L’informazione decisiva. Solo nel 2011 il Centro Wiesenthal avrebbe ricevuto (pagando 25 mila dollari) l’informazione decisiva: Csatary, «il criminale nazista più ricercato», viveva agiatamente a Budapest. Nel suo rione, spiega ora il Sun, era noto come “Papà Csatary” e sul campanello di casa aveva scritto “Smith-Csatary”. «Adesso ci attendiamo che sia preso in custodia dalla giustizia – ha concluso Zuroff – E’ un dovere verso la nostra generazione, quella che è venuta dopo l’Olocausto».
Fonte Il Gazzettino