Il simpatico Curiosity è un robottino di forma non umana, montato su quattro ruote, e dotato di telecamerina, di sensori vari, di un braccio meccanico per raccogliere campioni di terreno, e di sofisticati strumenti di laboratorio per svolgere analisi chimiche. Se ne va in giro sulla superficie di Marte ormai da diverso tempo, dal 6 agosto scorso (ce l’ha portato un missile Atlas). Mal contati sono già quattro mesi di ricerche, è ora di fare il punto, e adesso la Nasa è pronta a stupirci con effetti speciali.
Per avere certezze bisognerà aspettare il 3 dicembre a San Francisco la conferenza stampa programmata presso l’American Geophysical Union. Ma è improbabile che venga annunciata addirittura la scoperta la vita su Marte. Un segreto così non si potrebbe tenere a lungo, a quest’ora la notizia sarebbe già finita sulle prime pagine dei giornali e nei tg.
Beh, quindi sarà tutta una bufala? Anche questo è molto improbabile. La Nasa ha messo in giro queste voci per «pompare» l’evento di lunedì, ed è escluso che venda solo fuffa, non si esporrebbe a una figuraccia deludendo il pubblico in conferenza stampa.
E allora? Probabilmente sarà fatto un annuncio a metà. Verrà resa nota al mondo non la scoperta della vita su Marte, ma quella di molecole organiche, che sono i mattoni indispensabili a costruire la vita, e sono anche il sottoprodotto delle funzioni vitali degli organismi. La missione Viking sul Pianeta Rosso le aveva cercate ma non trovate, perciò questa scoperta da parte di Curiosity sarebbe davvero degna di finire sui libri di storia.
Ma non sarebbe ancora la scoperta della vita. Le molecole organiche esistono anche, e lo si sa da tempo, nelle nubi cosmiche, sulle comete, nelle meteoriti eccetera; che ne siano finite alcune anche sulla superficie di Marte è interessante, ma non è ancora risolutivo se si cerca la conferma della vita. La parola definitiva potrà essere detta solo dalla missione dell’Esa europea su Marte fra il 2016 e 1l 2018, con un strumenti di analisi migliori e in grado di dare risposte certe.
Fonte La Stampa