Mentre il proprietario del telefono rimane ignaro di tutto, il programma riesce ad acquisire una quantità tale di informazioni da riuscire a ricreare immagini tridimensionali dei luoghi in cui si muove il soggetto e carpire informazioni riservate. La tecnologia del software permette anche di evitare che il PlaceRaider agisca in automatico, contribuendo al rischio di saturare la memoria del telefono con un numero eccessivo d’immagini, scattate a ripetizione. Il controllo a distanza permette all’hacker di attivare a suo piacimento la telecamera dell’apparecchio, evitando che si manifesti questo inconveniente. La sperimentazione del nuovo software ha avuto risultati soddisfacenti. E’ stato installato di nascosto sugli smartphone di venti persone, alle quali sono state carpite informazioni segrete e dettagli specifici degli ambienti in cui si muovevano. Per ora l’applicazione è in grado di operare solamente su Android, ma il team di scienziati sta sviluppando la tecnologia per poterla far girare anche su altre piattaforme come iOS. Non c’è comunque da preoccuparsi per l’utilizzatore medio di smartphone e tablet. Un ladro comune senza le adeguate competenze informatiche non riuscirebbe mai a gestire il software.
Fonte Net1news