Facebook: le donne ne sono più dipendenti

fbdonne

fbdonneChe la frequentazione dei social network, con in testa Facebook – la madre di tutti i social – possa causare una sorta di dipendenza è evidente, senza bisogno di scomodare un qualsiasi studio ad hoc: basta analizzare se stessi o le persone che si conoscono e che utilizzano questo mezzo per rendersi conto che è davvero così. Spesso, infatti, non si riesce a resistere dal dover controllare la propria pagina almeno una volta al giorno e, altrettanto spesso, dedicarci molto di più di quei “cinque minuti” che ci si erano riproposti.

Ma chi sono i più “devoti”? I maschi o le femmine? Secondo quanto suggerito da un nuovo studio norvegese pubblicato su Psychological Reports pare siano le donne a soffrire di maggiore dipendenza da social network, ma non solo.

La spy story svizzero-tedesca: funzionari del fisco di Berlino accusati di spionaggio

frontalieri

frontalieriC’erano una volta le spy story in cui americani e russi si rubavano segreti militari o brevetti tecnologici; e c’erano uomini della Cia o del Kgb che si scambiavano prigionieri all’alba a qualche check point di Berlino o lungo un ponte sulla Sprea. Ma negli anni della finanza globale tutto cambia in fretta: i segreti da rubare diventano i conti bancari degli esportatori di valuta e alla Germania divisa dalla cortina di ferro subentra la Svizzera con il suo muro bancario. Fantacronaca? Per niente, a dare retta a un’inchiesta avviata dal procuratore federale elvetico Michael Lauber che ha ordinato l’arresto di tre cittadini tedeschi, tutti funzionari del fisco, per il reato di spionaggio e corruzione.

WhatsApp, le conversazioni possono essere spiate ancora

WhatsApp intercettazione-302x400

WhatsApp intercettazione-302x400Qualche giorno fa si è diffusa sul web la notizia dei problemi di sicurezza legati alla nota applicazione di messagistica WhatsApp. Com’è risaputo, l’applicazione consente di scambiare messaggi, immagini e video con i contatti della propria rubrica, attraverso l’utilizzo di una connessione internet. L’applicazione, però, non cripta i dati che vengono scambiati tra gli utenti e per questo motivo la privacy delle conversazioni non è garantita.

Sul Google Play Store era disponibile, fino a qualche giorno fa, l’applicazione WhatsAppSniffer, che come suggerisce il nome, permette di spiare le conversazioni che avvengono su WhatsApp a patto di condividere la stessa connessione Wi-Fi. Chiunque sia connesso alla rete Wi-Fi di un internet café o di un areoporto, per esempio, corre il rischio che le sue conversazioni vengano intercettate da altri utenti connessi alla stessa rete Wi-Fi.

Questa volta, quindi, non si tratta di un problema di malware che investe i dispositivi Android ma di una falla nella sicurezza che colpisce anche dispositivi  iOS, Nokia, Symbian: insomma, chiunque utilizzi WhatsApp, è potenzialmente vulnerabile. Fa eccezione Blackberry perchè l’applicazione utilizza dei server dell’azienda statunitense.

Google nasconde i legami con i servizi segreti americani

goo

gooLa corte di appello del distretto di Washington ha sostenuto la decisione della National Security Agency (NSA) di non pubblicare i documenti comprovanti o neganti il legame con Google.

La decisione del tribunale è legata alla richiesta del Electronic Privacy Information Center (“Centro per la Protezione dei Dati Personali Elettronici”, EPIC) di rendere pubbliche le informazioni sul tipo di cooperazione esistente tra la società private ed i servizi di intelligence. In particolare all’EPIC interessavano i dettagli del rapporto tra la NSA e Google sulla violazione degli account di posta gmail di attivisti dei diritti civili cinesi avvenuta nel gennaio del 2010. Allora Google dichiarò di aver chiesto aiuto alle autorità statunitensi e al NSA con cui palesemente aveva rapporti.

USA, l’intelligence può flirtare con Google

intelligence google

intelligence googleA stabilirlo sono stati tre giudici della Corte d’Appello nel District of Columbia: la National Security Agency (NSA) statunitense non dovrà consegnare informazioni dettagliate sull’eventuale accordo stipulato nel 2010 con il gigante del search globale Google.

L’intelligence a stelle e strisce non sarà dunque obbligata a confermare o negare i dettagli relativi ad un patto nato per garantire la sicurezza nazionale nel vasto cyberspazio. È stata così confermata una precedente sentenza di primo grado che aveva liberato NSA da qualsiasi obbligo invocato facendo leva sul Freedom Of Information Act (FOIA).

Erano stati gli attivisti dell’organizzazione locale Electronic Privacy Information Center (EPIC) a scandagliare gli oscuri fondali dell’accordo tra NSA e BigG. Un’alleanzache vedrebbe il colosso californiano passare informazioni critiche sui netizen ai vertici dell’intelligence nazionale.

Iran/ Impiccata ‘spia di Israele che uccise scienziato nucleare’

impiccato iran

impiccato iranLe autorità iraniane hanno impiccato oggi un uomo condannato per l’omicidio di uno scienziato nucleare, avvenuto nel 2010, e per spionaggio a favore di Israele. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Irna, citando un comunicato delle autorità giudiziarie.

“Majid Jamali Fashi, la spia del Mossad e la persona che ha ucciso Masoud Ali Mohammadi, lo scienziato nucleare del nostro Paese, è stato impiccato martedì mattina nella prigione di Evin a Teheran”, si legge nella nota. Jamali Fashi era stato indicato come il principale responsabile dell’attentato messo a segno con una moto-bomba davanti all’abitazione di Ali Mohammadi, fisico nucleare di fame internazionale, ed era stato condannato a morte lo scorso agosto. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe anche passato informazioni al Mossad, l’intelligence israeliana, in cambio di 120.000 dollari.

Spionaggio e 007 in Regione, la leggenda delle “cimici fantasma”

spionaggio agente 007

spionaggio agente 007“Sono giunte alla Regione, da parte giornalistica, richieste di conferma circa un fantomatico ritrovamento di microspie nei locali della Giunta che avrebbero messo in apprensione gli abitanti dei palazzi regionali.
A beneficio di tutti si precisa che tale episodio è assolutamente infondato e la relativa leggenda sembra essere ricollegabile alla scoperta di un malfunzionamento negli apparati di amplificazione della voce in Sala Verrastro. In tale sala, gestita congiuntamente da due diverse strutture, alcuni addetti avevano eseguito operazioni al fine della predisposizione di una videoconferenza finendo con l’interferire con altri apparati che risultavano non funzionanti e per i quali è stato necessario effettuare un ripristino.

De Gennaro sottosegretario con delega ai servizi segreti

gennaro

gennaroIl premier Mario Monti nomina Gianni De Gennaro sottosegretario e gli affida la delega ai servizi segreti. Al suo posto, al Dis Dipartimento informazioni per la sicurezza), l’organo di coordinamento dell’intelligenceitaliana, arriva l’ambasciatore Giampaolo Massolo.

Plausi bipartisan alle scelte. Il presidente del Copasir Massimo D’Alema, auspica che «esse consentano la prosecuzione di quella collaborazione che ha caratterizzato in questa legislatura i rapporti tra Parlamento e governo nella delicata materia della sicurezza nazionale e dell’intelligence».

De Gennaro è il nuovo capo degli 007

degenn

degennL’ex Capo della Polizia e capo gabinetto del Viminale, Gianni De Gennaro, è stato nominato sottosegretario di Stato e lascia quindi il Dis, Dipartimento informazioni per la sicurezza, che ha guidato per quattro anni, dal 2008.

De Gennaro assumerà l’incarico di autorità delegata all’intelligence, come previsto dalla attuale legge che disciplina i servizi di informazione e sicurezza nel nostro paese. Ieri sera, a quanto si apprende, il presidente del consiglio Mario Monti ha informato della nomina il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sull’intelligence, Massimo D’Alema.

La legge prevede che l’Autorità delegata informi costantemente il Presidente del Consiglio dei ministri sulle modalità d’esercizio delle funzioni delegate. Fa parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) e presiede il Collegio di vertice, composto dal Direttore generale del DIS e dai Direttori dell’AISE e dell’AISI.

Google e Iran, la guerra geopolitica è aperta

iran google

iran googleTra Google e l’Iran la guerra è aperta dal punto di vista geopolitico. Così si potrebbe sintetizzare il boicottaggio che da qualche giorno a questa parte l’Isna, l’agenzia di notizie degli studenti iraniani, sta applicando al browser a causa dell’omissione su Goole Maps del nome “Golfo Persico, zona geografica assai cara per il popolo iraniano.

Una protesta contro BigG che, nelle prossime ore, potrebbe tramutarsi in un vero e proprio incidente diplomatico tra Iran e USA. Ma veniamo ai fatti dei giorni scorsi. Connettendosi a Google Maps e digitando “Persian Gulf”, l’utente viene catapultato in un punto non ben precisato del Golfo persico vicino al Kuwait. Per questo motivo l’Isna, dopo che i responsabili di Google non hanno fornito giustificazioni valide di questa mancanza topografica, hanno deciso di reagire con una protesta “politica”.