Un’azienda italiana a servizio dell’Fbi
La notizia è di quelle da brividi, tale da provocare sgomento, quasi imbarazzo: la nostra vita privata, già minata negli ultimi anni dai social network e quant’altro (per scelta nostra, intendiamoci), sembra aver raggiunto l’epilogo.
Fonte il Wall Street Journal. Da quanto emerso dalle inchieste seguite al datagate dell’ NSA, l’FBI parrebbe essere in grado di controllare da remoto smartphone e notebook Android, riuscendo ad attivare microfoni e fotocamere. Questo “grazie” ad un malware capace di installarsi sui nostri dispositivi semplicemente tramite link ed allegati inviati per mail, i quali, una volta aperti, rendono l’apparecchio una vera e propria “cimice”.