Chi ci ascolta su Skype?
C’era una volta una favola tech europea. Un piccolo software nato in Estonia, e per una volta non nella Silicon Valley, nel 2003. Un software che nel giro di poco tempo ha rivoluzionato le comunicazioni mondiali, scardinando le rendite di posizione dei vecchi operatori telefonici.
E permettendo alle persone di chiamarsi a costo zero o quasi da una parte all’altra del mondo. Ma questo software aveva anche un’altra caratteristica “magica”, almeno agli occhi dell’utente medio: utilizzava una tecnologia proprietaria che criptava le comunicazioni proteggendole da orecchie indiscrete. Parliamo ovviamente di Skype e di un seguito meno favolistico.
LA LETTERA – In realtà la storia è proseguita con il più classico happy end hollywoodiano: la start-up travolgente, dopo qualche difficoltà tra cui anche un matrimonio finito male con eBay, è stata acquisita dal colosso Microsoft per 8,5 miliardi di dollari nel 2011. Ma a questo punto sfuma l’alone fiabesco e iniziano i dubbi.