Brindisi, fermato il killer di Melissa Ha confessato, ma è giallo sul movente

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killer-brindisi-attentatoSi chiama Giovanni Vantaggiato, 68enne di Copertino (Lecce). È il titolare di un deposito di carburante agricolo, è sposato e ha due figlie, ma la mattina del 19 maggio avrebbe piazzato una bomba artigianale (tre bombole di gpl collegate ad un timer costruite da lui stesso) davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi.

I pm ne sono certi: dopo lo scivolone sull’ex militare interrogato e poi rilasciato (ma non senza evitargli il linciaggio mediatico), stavolta le indagini hanno portato sulla pista giusta. “Ha confessato” ha annunciato ieri sera il procuratore della Dda di Lecce Catalfo Motta tra gli applausi della folla, assiepatasi davanti alla procura quando si è diffusa la notizia del fermo.

Intercettazioni: adesso nemmeno Skype è immune

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skype-258x258Skype aperto alle intercettazioni delle procure mondiali? E’ sempre più probabile. Lo dice Kostya Kortchinsky, uno dei più esperti ingegneri di Skype, dalle pagine del suo blog. La notizia che sta facendo il giro del mondo ha già turbato i sonni di internauti e cyber criminali ma anche di criminali ‘comuni’ che ormai da tempo si sono affidati alle telefonate via internet ritenute più sicure rispetto ai cellulari o alle linee fisse.
Che cosa ne resterà dell’ultimo vessillo di web democracy se dovesse finire sotto il tiro di Fbi ed autorità internazionali?
Ciò che rende vulnerabile il sistema e penetrabile alle intercettazioni è una modifica della rete di comunicazione. Fino a poco tempo fa grazie all’architettura P2P ed gli algoritmi proprietari e mai divulgati (in sostanza il codice era criptato), nessuno aveva le chiavi d’accesso al mondo Skype.

S. Matteo, telecamera nel bagno per spiare le specializzande

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telecamerainbagnoUn rumore sordo, un “pluf” sospetto appena varcata la soglia del bagno. La specializzanda della clinica Oculistica del San Matteo si è avvicinata ai sanitari per vedere meglio. Non poteva credere ai suoi occhi: nell’acqua galleggiava un oggetto quadrato, con una lucina lampeggiante. Una videocamera ancora accesa.

Qualcuno aveva piazzato una piccola telecamera nel bagno riservato ai medici specializzandi donna, al pian terreno della clinica oculistica. Ma l’aggeggio, a quanto pare fissato in modo maldestro a una parete della stanza, si è staccato. La giovane dottoressa, dopo aver superato la sorpresa e l’imbarazzo, ha avvertito la sorveglianza interna dell’ospedale.

L’apparecchio è stato prelevato e sequestrato dai responsabili della sicurezza che hanno già aperto un’indagine interna per risalire al proprietario della videocamera.

Gli Usa: l’Iran ha uranio per parecchie bombe atomiche

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iran66Torna a salire la tensione nel Golfo Persico. Il rappresentante americano all’Agenzia internazionale per l’energia atomica(Aiea) Robert Wood ha detto che l’Iran ha a disposizione uranio sufficiente “per fabbricare parecchie bombe nucleari”.

Le sanzioni imposte al regime degli Ayatollah finora non hanno ottenuto risultati. L’Iran continua a esportare prodotti non petroliferi in più di cento paesi e punta a quasi raddoppiare nell’anno in corso, portandole da da 41 a 70 miliardi di dollari. Il programma nucleare iraniano continua, ufficialmente a scopo pacifico. Ma molti sono i timori che la repubblica islamica si doti di armi nucleari.

Il virus 007 che spia gli iraniani

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virus iranÈ molto difficile fermare il programma nucleare iraniano con un attacco militare. Ma la guerra è già iniziata, da anni, su un fronte invisibile: quello dell’informatica. Nel 2010, gli iraniani ebbero una brutta sorpresa: il software pirata “Stuxnet” era riuscito a fermare l’impianto di Natanz per l’arricchimento dell’uranio. Nello stesso periodo ne ebbero un’altra: un secondo virus informatico, chiamato “Duqu” permetteva a ignote spie di trafugare i loro dati. Adesso hanno fatto una terza brutta scoperta: da almeno due anni a questa parte, sta agendo nei loro computer un super-virus, ribattezzato “Flame”.

Teheran ha denunciato solo questa settimana l’infezione dei computer del suo Ministero del Petrolio e della sua Compagnia Petrolifera Nazionale e ha chiesto aiuto alla Russia.

Vatileaks, parla una spia: noi vogliamo solo difendere il Papa

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Vati-Leaks-logoL’obiettivo del “corvo2 è solo quello di difendere il papa. A dirlo è uno dei protagonisti della fuoriuscita di documenti riservati dal Vaticano che, in un’intervista a “Repubblica”,spiega che “la mente dell’operazione non è una sola ma sono più persone”. “Chi lo fa agisce in favore del Papa – ha dichiarato – Perchè lo scopo del ‘corvo’ o meglio dei ‘corvi’ è quello di far emergere il marcio che c’è dentro la Chiesa in questi ultimi anni”.

Ma chi sono? “Ci sono i cardinali, i loro segretari personali, i monsignori e i pesci piccoli. Tra i ‘corvi’ ci sono anche le eminenze ma la Segreteria di Stato non può dirlo e fa arrestare la manovalanza – racconta la fonte del quotidiano romano – , ‘Paoletto’ appunto, il maggiordomo del Papa.

Corruzione, anonimato garantito al dipendente-spia

dipendente spia

dipendente spiaL’un contro l’altro armati, ma con un obiettivo comune: non arretrare (o avanzare, secondo i punti di vista) rispetto alla mediazione-Severino. Così si presenta la «strana» maggioranza alla vigilia del voto in aula sul ddl anticorruzione: il Pd presenta emendamenti per aumentare le pene e la prescrizione, il Pdl per diminuirle e cancellare alcuni reati, come il traffico di influenze illecite e la (ex) concussione per induzione (o per restringerne il campo). Il Pd accusa il Pdl di «non perdere il vizio di norme ad personam» a causa dell’emendamento-Sisto sulla concussione “patrimoniale” e delle sue ricadute sul processo-Ruby; il Pdl accusa il Pd di «incoerenza» perché si è rimangiato un emendamento «soppressivo» della concussione che era «in linea con le esigenze europee». L’opposizione, con Federico Palomba (Idv), dice che l’emendamento-Sisto è «indecente» ma «strumentale» perché mira a «deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal vero obiettivo: alzare una cortina fumogena sulla scomparsa della concussione per induzione e sulla sua trasformazione in un reato meno grave che porterà all’estinzione molti processi, compresi quelli a carico di imputati eccellenti dei partiti di governo (Berlusconi, Penati ecc. – ndr).

Il referendum di Facebook: vi possiamo spiare sì o no?

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FB-PrivacyIl popolo di Zuckerberg chiede agli iscritti di esprimersi su due differenti modalità per il trattamento dei dati personali. Facebook vuole le mani libere per vendere le infomrazioni per scopi pubblicitari

La democrazia scondo Facebook: si apre una settimana di votazioni per i 900 milioni di utenti, che dovranno esprimere la propria opinione su quanto sia “violabile” la propria privacy e sull’eventuale abbandono della criticatissima “timeline” (la rivoluzione concettuale di Facebook, una barra temporale dove è possibile ricostruire tutti gli snodi più o meno fondamentali della propria esistenza). Il social network, paradiso degli spioni (tanto che viene da chiedersi come facessero gli stalker prima di internet e dell’invenzione di Mark Zuckerberg), ha chiesto a tutti gli utenti di esprimere un’opinione sulle nuove regole per la privacy che intende adottare e che ha già pubblicato nelle scorse settimane.

Cambio password, navigazione privata e formazione: ecco la ricetta di Google per vivere sicuri online

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sicurezza-online-258Ci troviamo a gestire decine di account diversi online: posta elettronica, conto corrente bancario, acquisti, social network e così via. Non appena non usiamo un servizio per qualche mese ritrovare nella memoria la password è impresa ardua. A meno che non si usi sempre la stessa. Il che è sconsigliabile per evitare intrusioni. Ecco perché c’è chi la conserva sul pc o il telefonino, altra azione da evitare perché chi entra nel nostro dispositivo accede a tutto quello che c’è dentro.

Uno dei consigli di Google è usare una frase che contenga un riferimento al sito che stiamo utilizzando. Per la mail, per esempio, la frase «Gianni mi spedisce sempre un messaggio divertente» può diventare una password complessa usando le iniziali di lettere e numeri: Gmss1md.

SicuriOnline, il decalogo per la sicurezza sul Web ‎

microsoft polizia

microsoft poliziaDalla collaborazione strategica tra Microsoft e Polizia Postale e delle Comunicazioni nasce il progetto SicuriOnline. Attraverso il sito Web dedicato, l’idea è offrire una risposta alle esigenze dei milioni di utenti italiani che, nella gestione quotidiana della propria vita digitale, spesso agiscono ignari dei rischi legati alla tutela della privacy, alla sicurezza dei propri dati e dell’utilizzo di device come PC, cellulari e tablet.

Inoltre, grazie a un quiz intitolato Sei sicuro?, è possibile scoprire il proprio livello di sicurezza digitale, imparando a migliorare di conseguenza i propri comportamenti online.

Una recente indagine condotta da Microsoft in 27 Paesi ha infatti evidenziato come, in Italia, solo il 2% degli utenti Internet abbia piena consapevolezza dei rischi della Rete e le conoscenze per proteggersi mentre il 71% dispone di una protezione online di base, ma non possiede le competenze adeguate per difendersi dalle minacce sempre più sofisticate della cybercriminalità, quali il phishing e il furto di identità, piazzandosi agli ultimi posti tra i Paesi in termini di sicurezza.