Cina, Russia, USA. Il triangolo delle spie
Solo nell’ultimo anno i casi di spionaggio si sono moltiplicati. L’ultimo è di pochi giorni fa, in Texas, dove undici persone sono state accusate di spionaggio dopo il blitz che l’FBI ha condotto nei locali di una presunta società di copertura. Otto di loro sono state arrestate; le altre tre sono riuscite a fuggire e a rifugiarsi in Russia.
L’accusa è quella di aver procurato tecnologia sensibile microelettronica al loro Paese. Alcuni investigatori di controspionaggio degli Stati Uniti sostengono che lo scopo sarebbe stato quello di utilizzare, per molteplici impieghi, gli hardware elettronici creati dalle imprese americane. Mosca, come da copione, nega le accuse.
E i russi non sono gli unici a frequentare gli ambienti americani nel tentativo di carpirne segreti, progetti e informazioni sensibili. Anche iraniani e cinesi sono presenti nel numero non ben definito di agenti stranieri che si nascondono tra le migliaia di normalissimi studenti americani nelle facoltà di scienze, tecnologie e ingegneria degli Stati Uniti.